immagine Entra la nuova socia Andrijana Nikolovska

Entra la nuova socia Andrijana Nikolovska

Entra la nuova socia Andrijana Nikolovska

Si rafforza il team dirigente di ResultsAdv.it, l'agenzia specializzata nella comunicazione digitale, in email marketing, programmatic e social adv su scala globale.

Francesco D'Alessandro, fondatore nel 2015 di ResultsAdv.it, ha deciso di cedere una parte delle proprie quote alla ventinovenne Andrijana Nikolovska, di origine macedone e laureata alla Bocconi con un importante bagaglio di esperienza alle spalle, per rafforzare la visione internazionale del team e l'espansione iniziata dal 2016. Una scelta condivisa dai vertici dell'azienda, che negli anni ha fatto dei suoi punti di forza la gestione centralizzata della comunicazione che poi viene declinata su scala globale e il forte accento sulla produzione creativa e sul mix marketing.

«Sono molto soddisfatto del lavoro svolto in questi anni insieme a tutti i soci e collaboratori;. lavoro che ci ha permesso di diventare una delle agenzie più brillanti e riconosciute nel panorama nazionale», afferma Francesco D'Alessandro, a.d. del Gruppo. «Ora contiamo sulla mission assegnata alla nuova socia Andrijana per lo sviluppo dei mercati esteri e per il potenziamento delle attività di social e content management. Tra i mercati cui puntiamo ci sono la Spagna, la Francia e l'area dei Balcani. Prevediamo dunque un'ulteriore crescita con l'assunzione di nuovi specialisti sia in Italia sia all'estero».

In arrivo novità sul fronte del programmatic e dei big data

Intanto, ResultsAdv sta lavorando all'ampliamento dell'offerta e, in particolare, guarda al Programmatic legato al mondo Dem e ai Big Data cercando nuove partnership.

«Attendiamo ancora qualche mese per parlarne diffusamente. La sfida sta nell'incrociare quintilioni di byte di dati che oggi giorno vengono creati non solo da web e che soprattutto non sono dati statici ma sono mutevoli seguendo l'analisi comportamentale attiva della popolazione. Le imprese che sapranno trovare le risposte a tali quesiti si troveranno certamente in una posizione di vantaggio rispetto ai propri concorrenti e assumeranno la configurazione di aziende "datarate" che, parafrasando la definizione di Hal Varian, Chief Economist di Google e coniatore del termine, non solo hanno le capacità di raccogliere dati, ma anche di analizzarli e utilizzarli per conoscere in modo più approfondito la propria clientela. Ciò che manca al momento pare essere proprio il controllo delle informazioni e la capacità di analisi; a conferma di ciò arriva un'affermazione dal sito della Harvard Business Review che, parlando della figura dell'analista di dati, la definisce "the sexiest job of the 21st century"»

Guardando al presente, una ricerca condotta negli Stati Uniti da Sas e dal Cmo Council rivela che il 71% dei direttori marketing intervistati si è avvalso dei Big Data per delle analisi predittive circa il comportamento dei segmenti del target potenzialmente più profittevoli, mentre circa la metà li ha usati per definire in modo più dettagliato il profilo dei propri clienti; infine, meno della metà del campione ne ha fatto uso per migliorare il servizio di assistenza al cliente e per monitorare gli eventuali feedbackespressi sui social network.

A sottolineare, però, l'altra faccia della medaglia ci pensano gli stessi direttori marketing intervistati, dei quali ben il 61% afferma di essere ben lontano dall'utilizzare a pieno questa nuova risorsa e che la gestione di una grande quantità di informazioni eterogenee, che provengono da diverse varietà di canali digitali (come sistemi di crm e strumenti di analisi), può portare ad un dispendio di tempo e di energie per portare a termine lunghe analisi, che possono alle volte anche rivelarsi inutili.

Al di là di congetture e previsioni, i big data rappresentano certamente una novità nel mondo del marketing carica di promesse e aspettative: secondo il report Big Data Vendor Revenue and Market Forecast 2012-2017, il valore del mercato relativo ai Big Data si aggirerà intorno ai 18 miliardi di dollari nel solo 2013 e raggiungerà i 47 miliardi nel 2017.